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  • Immagine del redattoreEmma Citrino

Io, vado dallo psicologo.

Aggiornamento: 13 gen 2021

È importante, ancora oggi, soffermarsi e sfatare alcuni dei miti più comuni che riguardano la psicologia in generale, la figura dello psicologo nello specifico ed ancora l’esigenza di richiedere un aiuto psicologico.

Non è raro infatti sentire commenti del tipo: “non credo nella psicologia”- “potrei parlare dei miei problemi con un amico, non ho bisogno di raccontarli ad un estraneo” o ancora “sei esagerato, bevici su e tutto passa!”.

Dietro queste frasi, riduttive rispetto all’ampiezza del fenomeno, ci sono tanti miti da sfatare che non fanno altro che alimentare il pregiudizio nei confronti di quanti stanno affrontando un percorso di supporto psicologico o di quanti abbiano necessità e volontà di richiederne uno.


È fondamentale sapere innanzitutto che la psicologia è una scienza, così come la medicina e tutte le sue branche. In quanto tale non è portatrice di verità assolute, bensì utilizza il metodo scientifico, ossia quel metodo ipotetico-deduttivo che attraverso un processo di ipotesi, che possono essere confermate o disconfermate, costruisce conoscenza circa i fenomeni studiati.


Un’altra importante caratteristica della psicologia è la differenza tra questa e la psichiatria. Spesso si ritiene, erroneamente, che le due discipline siano la stessa cosa o, ancor peggio, che la psicologia sia presente solo ed esclusivamente in presenza di una psicopatologia.

Avete mai sentito la frase: “non ho bisogno di andare dallo psicologo, non sono mica matto io!” ? In realtà, questo pensiero non tiene conto delle possibili applicazioni della psicologia in situazioni più comuni di quello che si pensa, come il supporto psicologico in fasi di transizione difficili: un trasferimento, la perdita del lavoro, la morte di un familiare, il divorzio, eventi di vita stressanti non necessariamente negativi, come una promozione sul posto di lavoro che richiede nuove responsabilità e magari la necessità di un aiuto nel riorganizzare le nostre capacità di managment.

La psicologia ha infatti come principio primo, come missione, quello di promuovere il benessere del singolo, del gruppo e della comunità (articolo 3 del Codice Deontologico degli psicologi); permettendo, a chi se ne serve, di ritrovare l’equilibrio momentaneamente perso, di raggiungere i propri obiettivi nel breve e nel lungo termine, di valorizzare i propri punti di forza.

È chiaro che prendere coscienza del proprio funzionamento e del proprio modo di essere nel mondo, spaventa. Non è facile iniziare un viaggio alla scoperta di un luogo cosi profondo ed intimo come se stessi. È per questo, però, che bisogna lasciarsi affiancare da qualcuno che possa guidarci in sicurezza nel cammino verso tale conoscenza. All’interno di un setting protetto, non solo dalla privacy e dal segreto professionale ma, soprattutto dalla possibilità di sentirsi ok, liberi di essere. Lasciarsi guidare da professionisti in grado di utilizzare tecniche e strumenti validi, per i quali si possiede un’adeguata formazione.


Spero che queste parole abbiano fatto un po’ di chiarezza su alcuni dei tanti miti che ancora oggi sono ricondotti alla psicologia. E spero inoltre che questo piccolo post possa rappresentare il punto di partenza dal quale arricchire la vostra conoscenza sull’argomento.


Vorrei, in ultima battuta, concludere con una frase:


“ Il curioso paradosso è che quando accetto me stesso, posso cambiare”

Carl Rogers.




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